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Pubblicata il 15/04/2010
Anima di plastica
brucia, lentamente.
Questa si dimena, si contorce
si deforma.
Nero fumo emana e da lei
urla, tristi grida si odono
sommessi pianti si mischiano:
la sento, la guardo, ormai
annoiato.
Si rincorrono tra loro le gioiose nuvole
candidamente giocano come fanciulline.
A me invece guarda, Diana
non pietosa ma violenta
mi taglia col suo argento
mi oltrepassa e triste si siede
il baglior lunare.
Su un porticato nodoso riposa.
Pensoso, si addormenta.
Tornerò, mi sussurra, tornerò domani.
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Complimenti, è bellissima...
Strano però il salto dal bruciare e dai pianti alle nuvole. Ma mi piace. Soprattutto il finale.

il 15/04/2010 alle 19:28

grazie tante... Ho voluto creare una contrapposizione tra il mio stato d'animo e quello delle nuvole che appunto giocano "gioiose".

il 16/04/2010 alle 10:49