PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/04/2010
I ricordi:
“ Io ho fatto tanti, tanti, tanti, tanti, tanti ma tanti pianti.”
“ Il terremoto era forte, quasi si rompevano i piatti.”
“Durante il terremoto papà scalzo mi ha abbracciato e mi ha portato fuori.”
“.. Io sono stata tutta la notte a guardare le montagne.”
“… E’ stata un’esperienza che spero non accada più perché mi sono spaventata tanto e, quando ho visto quelle case inagibili mi è venuto un colpo al cuore.”
“Mi ricordo che al momento del terremoto ho avuto tanta paura e mi sono messa sotto le coperte e a quel punto mi sentivo la casa addosso …”
“Durante il terremoto ho avuto paura per mio fratello che aveva un armadio pieno di pupazzi che potevano cadergli sopra.”
“… se penso a mia cugina che gli sono caduti i sassi in testa, mi ritengo di essere fortunata.”
“… Io ho provato dolore perché papà ha perso il lavoro e la casa distrutta e mi dispiace per chi è morto e per chi ha perso tutti i parenti e tutti quanti.”
La nostalgia:
“Mi manca la mia casa.”
La speranza:
“… Spero che le persone impaurite da ora in poi, possano vivere una vita tranquilla e felice.”
L’eroismo:
“Io sono SuperCristian e vorrei sistemare le case in un momento, bacioni.”
La rimozione:
“Ora però nel campo con gli altri cerco di dimenticare tutto, come se non fosse successo niente.”
La solidarietà:
“Cari bambini, mi chiamo Lorenzo, ho 10 anni e frequento la 4° B e scrivo perché mi dispiace molto del terremoto. Quando mi sono informato della catastrofe mi si è spezzato il cuore. Vi lascio il mio numero di casa. Per favore chiamatemi, il numero è … Vi dedico pure una canzone e venite a trovarmi.”
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I bambini....ci insegnano sempre qualcosa.Loro sono il meraviglioso motivo per il quale vale la pena di vivere.Grazie per aver riportato le loro parole e averci ricordato il tragico e tristissimo giorno del terremoto.Personalmente ho pregato per loro il Venerdì Santo.L'anno scorso avevo scritto una preghiera più che una poesia,dedicata a tutte quelle sfortunate persone.Un affettuoso saluto.T.

il 06/04/2010 alle 08:20

Mi fa piacere constatare che hai accolto positivamente la mia proposta. Troppe volte parliamo di noi stessi, delle nostre disavventure, delle nostre delusioni, ma poco, o per niente parliamo di chi è stato più sfortunato di noi. Speravo che lo staff pubblicasse la mia proposta il giorno di Pasqua, ma sappiamo com'è andata. Inutile aprire polemiche. La mia pubblicazione contiene degli stralci di un libro di Francesca Pansa: Voglio tornare a vivere nella mia casa ed è una raccolta di temi, poesie, ricordi e speranze dei bambini abbruzzesi vittime del terremoto. Se hai curiosità di leggerlo, dovresti trovarlo con molta facilità nelle librerie. Mi fa piacere incontrare una sorella nella fede. Grazie, Fabio.

il 06/04/2010 alle 08:41

E' insito nell'essere umano dimenticare i fatti tragici e ricordare quelli felici.A PASQUA non sono entrata nel sito e non sono al corrente di cosa è accaduto.Grazie per suggerirmi il titolo del libro,lo cercherò.La nostra Fede ormai è quasi relegata nelle catacombe,quando ci incontriamo ci riconosciamo.Ormai essere cattolici praticanti è quasi una colpa e come Pietro tendiamo a negarlo.
Ciao Fabio,buona giornata.T.

il 06/04/2010 alle 08:59

Ciò che dici è vero. Neghiamo spesso il nostro credo e ci conformiano alla mentalità del mondo, salvo capire poi i nostri errori. Grazie e un bacio, Fabio

il 06/04/2010 alle 09:08
Jul

Un evento come quello terribile del terremoto, nella memoria di un bambino, ingigantisce con semplicità essenziale, i piccoli che sono stati "travolti" da questo cataclisma orrendo, saranno meno piccoli, cresceranno più in fretta e quasi certamente non andranno a far parte della schiera dei viziati che hanno avuto inutilmente troppo...
Ciao,
Jul

il 06/04/2010 alle 17:39

La tua analisi è ineccepibile, cara Giulia. Resta il fatto che noi grandi possiamo e dobbiamo fare qualcosa di più per il bene di questi bambini. Un bacio, Fabio.

il 06/04/2010 alle 18:05

capisco perfettamente la paura e l'angoscia che provoca il terremoto,io ho subito quello del 1962 ad avellino,
è stata una tragedia per me,per riprendermi è dovuto passare tanto tempo,ho il cuore a pezzi per tante persone innocenti che sono rimaste vittime,senza
poter scappare.
non mi voglio prolungare oltre,
sono contenta che hai pensato a loro.
ti ringrazio fabio,hai una sensibilità unica.
un salutone.
Marygiò

il 07/04/2010 alle 12:46

Chissà se è stata quell'esperienza a renderti così sensibile. Un bacissimo, Fabio.

il 07/04/2010 alle 13:08