I bambini....ci insegnano sempre qualcosa.Loro sono il meraviglioso motivo per il quale vale la pena di vivere.Grazie per aver riportato le loro parole e averci ricordato il tragico e tristissimo giorno del terremoto.Personalmente ho pregato per loro il Venerdì Santo.L'anno scorso avevo scritto una preghiera più che una poesia,dedicata a tutte quelle sfortunate persone.Un affettuoso saluto.T.
Mi fa piacere constatare che hai accolto positivamente la mia proposta. Troppe volte parliamo di noi stessi, delle nostre disavventure, delle nostre delusioni, ma poco, o per niente parliamo di chi è stato più sfortunato di noi. Speravo che lo staff pubblicasse la mia proposta il giorno di Pasqua, ma sappiamo com'è andata. Inutile aprire polemiche. La mia pubblicazione contiene degli stralci di un libro di Francesca Pansa: Voglio tornare a vivere nella mia casa ed è una raccolta di temi, poesie, ricordi e speranze dei bambini abbruzzesi vittime del terremoto. Se hai curiosità di leggerlo, dovresti trovarlo con molta facilità nelle librerie. Mi fa piacere incontrare una sorella nella fede. Grazie, Fabio.
E' insito nell'essere umano dimenticare i fatti tragici e ricordare quelli felici.A PASQUA non sono entrata nel sito e non sono al corrente di cosa è accaduto.Grazie per suggerirmi il titolo del libro,lo cercherò.La nostra Fede ormai è quasi relegata nelle catacombe,quando ci incontriamo ci riconosciamo.Ormai essere cattolici praticanti è quasi una colpa e come Pietro tendiamo a negarlo.
Ciao Fabio,buona giornata.T.
Ciò che dici è vero. Neghiamo spesso il nostro credo e ci conformiano alla mentalità del mondo, salvo capire poi i nostri errori. Grazie e un bacio, Fabio
Un evento come quello terribile del terremoto, nella memoria di un bambino, ingigantisce con semplicità essenziale, i piccoli che sono stati "travolti" da questo cataclisma orrendo, saranno meno piccoli, cresceranno più in fretta e quasi certamente non andranno a far parte della schiera dei viziati che hanno avuto inutilmente troppo...
Ciao,
Jul
La tua analisi è ineccepibile, cara Giulia. Resta il fatto che noi grandi possiamo e dobbiamo fare qualcosa di più per il bene di questi bambini. Un bacio, Fabio.
capisco perfettamente la paura e l'angoscia che provoca il terremoto,io ho subito quello del 1962 ad avellino,
è stata una tragedia per me,per riprendermi è dovuto passare tanto tempo,ho il cuore a pezzi per tante persone innocenti che sono rimaste vittime,senza
poter scappare.
non mi voglio prolungare oltre,
sono contenta che hai pensato a loro.
ti ringrazio fabio,hai una sensibilità unica.
un salutone.
Marygiò
Chissà se è stata quell'esperienza a renderti così sensibile. Un bacissimo, Fabio.