PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/03/2010
si era una perla.
come un diniego al marcio
sfrondando le turpi incursioni.
sera di perla.
a lustrarsi il bel guscio deluso
si era certo in nessuno.
si era forse anche in uno
a spettrarsi in un vortice solo
lungamente adibito a covile.
sobbalzare era come annuire?
si era in perla
dove bocciolo di puro cresceva
dove lo stare lordato finiva.
ti resisto importuno tanandomi in cella.
più mi assalti e più mi altero in perla.
  • Attualmente 5/5 meriti.
5,0/5 meriti (2 voti)

Un po' troppo difficile per me ma mi piace il suono di questa poesia...

Benvenuta.

ma.ma

il 24/03/2010 alle 14:36

se ho ben capito è come dire che la perla diventa sempre piu' bella con l'assalto del male e del lordume....direi che è veramente notevole e importante quello che dici...ciao

il 24/03/2010 alle 15:00

Hai ben capito, Arturo. Ma, in più, direi che l'assalto del male e del lordume può avere effetti per nulla deprecabili. Epperò, sono gli effetti paradossali della natura, che può meglio e di più della cultura, sovente. Per questo conviene, talvolta, seguire le cose peggiori. O deteriori.
Grazie per il commento.

il 24/03/2010 alle 15:23

ho aspettato a commentarla perchè non è di primo acchito. Ha un movimento misterioso, lenta e strana nel'accostare cose vecchie(diniego, sfrondando, turpi, lustrarsi, lordato, importuno) e nuove(spettrarsi, e la domanda ch'è per me è il momento più bello). Bello il senso. il titolo è un amo. Felice di averti scoperto da rich

il 24/03/2010 alle 16:44

Grazie per i complimenti, davvero grazie.

il 24/03/2010 alle 21:01