Mia madre sta male, Anna. Non parla quasi più, però quando mi vede mi sorride e ancora mi riconosce. Ma questa poesia non è una dedica per mia madre, ma per un'amica schizofrenica. Grazie del pensiero, ti voglio bene. Fabio.
Già, proprio così! Se una stanza (il cervello) non possiede finestre, non arriverà mai la luce. Lo schiofrenico (che non ha luce) non è capace di distinguere l'allucinazione dalla realtà. E l'uomo può far poco, perché quelle finestre sono state murate da Dio (cioè dalla natura) tuttavia lo schizofrenico avverte la propria infelicità (e sogna i sogni degli altri). Un bacio, Fabio.
Una poesia che mi ha riempito di inquietudine. Ho capito il motivo vero...leggendo lo scambio di commenti precedenti. Un' abbraccio, Simone
Se non sei direttamente coinvolto in determinate situazioni, l'inquietudine non dovrebbe entrare. Purtroppo il disturbo mentale è più diffuso di quanto si creda. Un saluto, Fabio.
che bello il grido finale e quel solo ingresso, sai far battere il cuore, da rich
chi non ha vissuto da vicino la tragedia
non potrà mai capire cos'è
la vera sofferenza umana,
grazie per la tua sensibilità!
un caro saluto.
Marygiò
Sei molto gentile, Mary, oltre ad essere una brava autrice. Un gentile saluto, Fabio.