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Pubblicata il 17/03/2010
Non cantano più le sirene,
le lacrime di Ulisse
imprimono note
su pentagrammi di roccia
dilavati da onde millenarie.
L'isola lontana risuona
dell'arroganza dei Proci,
la trama della tela
si smaglia di ricordi,
abbaia Argo
a fantasmi di nebbia.
Vibra sulla spiaggia
la conchiglia dimenticata
di parole d'amore e di sale.

La nave naufraga
fra frammenti di stelle.
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una bella metafora della situazione nostra, anche se credo chissà fra quando che Ulisse ritornerà...

il 17/03/2010 alle 08:56

un prezioso e malinconico tributo al mito e all'incanto d'isole e ricordi lontani, un viaggio non solo epico ma anche nel mondo interiore che langue.
Quella nave è la vita...
Un abbraccio + busserli
Ax

il 17/03/2010 alle 09:20

resisti penelope resisti.

il 17/03/2010 alle 09:45

Bellissima!Le lacrime di Ulisse che rendono cos' umano l'eroe della conoscenza!Le avrà sicuramente versate mentre la nave si inabissava e volgeva l'ultimo sguardo agli affetti sacrificati .
un abbraccio eoskarma

il 17/03/2010 alle 11:46

tutto ritorna ... sono d'accordo con te, basta saper aspettare
grazie
ciao
lilli

il 17/03/2010 alle 13:45

un viaggio nel viaggio, proprio così Ein Weg nach innen.....
bussi
lilli

il 17/03/2010 alle 13:46

e penelope resisterà...
ciao , ben trovato
lilli

il 17/03/2010 alle 13:47

e proprio così , anche il grande e astuto ulisse piange sulla sua e sulla sorte degli uomini.grazie del tuo gradito commento
un abbraccia anche a te
lilli

il 17/03/2010 alle 13:49

Bellissima e notevole questa tua. Complimenti lilli.

Un abbraccio, helan

il 17/03/2010 alle 23:42

grazie helan. a rileggerti presto
un abbraccio
lilli

il 18/03/2010 alle 12:27

reminescenze di tempi andati, in questa tua bella lirica...ai tempi nostri di Penelope io conosco solo la mia micina
hehehe
baciotto

il 19/03/2010 alle 16:59

Era un'astronave? di un Ulisse moderno?
SOS, mi sa che stavolta non andrà come la volta scorsa....
Ciao
Fabio

il 26/03/2010 alle 19:07