Diogene è una figura molto interessante. E' il mito dell'uomo che non cerca altra soddisfazione al di fuori di se stesso, che vuol godersi il suo sole e rifiuta tutto quanto è superfluo. E' soprattuto il simbolo della ricerca continua di se e della propria autosufficienza interiore.
Tutti questi aspetti li leggo nella tua poesia sapientemente miscelati.
Ciao.
Andrea.
Il tema è costantemente un punto di riferimento, per chi cerca valori e verità interiori, anch'io ho scritto tempo fa "Eremita", perché è fatale volgere lo sguardo alla solitudine che lascia spazio al sè.
La tua poesia è piena di riferimenti fra il sacro e il misterico, costante nei tuoi scritti "sapienziali".
Molto bella!
Ciao
Axel
Di questa figura, che tratteggi così nitidamente nei suoi peculiari connotati, mi piace soprattutto quello "...sguardo rapido e guizzante/come onda d'un mare/chiaro...". Bellissima immagine, degna conclusione di una poesia pacata e profonda.
Ciao E.
Max
...sono davvero strane le carte...ed io continuo a non capire...possibile che sia solo la descrizione di un "tarocco"?...mmmm...dubito...questa sembra proprio la tua autobiografia...non manca nulla...c'è anche la tua "immagine astrale" riflessa...nel suo volto...
...si carissimo amico, malgrado le ombre degli eventi...chi ama attende un'alba chiara...
...molto bella nemo...davvero molto bella...
...un bacio...simy
Grazie, Andrea.
Il simbolismo dell'Eremita è, per me, quella dell'iniziato sulla via della conoscenza.
Da qui, il lume.
Ciao.
E.
Caro Ax-El, come dicevo su, l'Eremita è la carta sì della solitudine, ma di quella iniziatica.
Dura, drammatica, buia.
La luce o la porti tu o nessuno te la dà.
Grazie.
E.
Cara Simy, ti rispondo.
E' così...., non è così,..... ma è così,...... ma non è così.
Vorrei fosse così,...... non posso che sia così........,
dovrei essere così......?
Vorrei tanto che fossi io quell'uomo saggio che si avvia sul cammino della conoscenza rischiarato dalla Luce della Sapienza e alla fine del terreno viaggio trovare Una Sola e Unica Sedes Sapientiae incarnata.
Ma: lo sono per davvero? Posso esserlo? dovrei esserlo? e se dopo questa immane fatica mi ritrovo solo? e se Lei non c'è, non ci sta, non vuole, non può, non se la sente, rinuncia, si sottrae, sfugge, si nega?
Ha un senso proseguire? vivere? operare?
Per fare il tre ci vuole 1+1+1. E l'Eremita è 3 volte 3.
N.
Grazie, Max.
Dopo un viaggio tempestoso, c'è bisogno d'un faro per ritrovare la strada di un porto nel quale sostare per poi ripartire.
Magari non più da soli.
Ancora un grazie.
Ernesto
Grazie, Nero.
Si. La stesura è stata complessa e mi sono lasciato le carte più difficili.
"Carte" nel senso di sito ove è posta un'effige sacra.
Mi spiace solo di non saper unire le mie conoscenze a quelle più marcatamente astrologiche che ignoro.
Come vedi, non sono un homo......sapiens!
La più difficile (il Matto) la scriverò per ultima.
Ciao.
N.