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Pubblicata il 16/03/2010
Nel cuneo di memoria scivolare
della pioggia in ventate aghi di pino
sciamare – un’ imposta che sbatte –
tinnire ai vetri della sfera d’ oro
ogni cantuccio della casa antica
ogni crepa destarsi riavvolgendo
nel suo respiro cadenzato greve
la bobina del tempo. Canticchiavo
seduta presso l’ uscio trastullavo
fantasie di bambina ricercando
preziosità di cocci tra le pietre
sconnesse di scalini lucidati
da sgrondi d’ acquazzone. Era d’ estate.
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