Dall’ago due lacrime fuoriescono
con l’ultimo respiro imprigionato.
Nell’inquietudine delle mie vene
le restanti verranno ora iniettate.
Poi arriverà il sonno forzato e già
mi sento un sasso gettato nel buio.
Nell’oscurità di un abisso profondo
chissà se incontrerò te o mio sogno.
Una chimera che rimarrà impressa
nel morbido segreto dei miei occhi
come fu al tempo dei baci scippati.
Ho le labbra secche e la gola arida
ma so che in fondo a questo mare
troverò chi mi porgerà una bocca…
…e nella conchiglia la sete morirà.
SabyGRIZZLY 2010