nell’attesa di un ritorno,
le sue braccia esangui perdono
l’atavica vigoria.
la schiena s’incurva ad arco,
il volto è pallido.
catene di vertebre affiorano
come la pelle di un varano
e tutto s’incanutisce e crepa
come l’osso rosicchiato.
sotto i miei piedi un calle
che scricchiola e che schiocca
ed in stazione un treno
che sfrigola e che ghiaccia.