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Pubblicata il 13/03/2010
Davide e Giada avevano deciso.
Era giunto il momento di sostituire il loro vecchio materasso con uno nuovo.
Così un pomeriggio di novembre, mano nella mano, entrarono in un negozio specializzato.
Vennero accolti dalla commessa che dopo aver ascoltato la loro richiesta, sottopose alla loro attenzione i vari cataloghi, offrì informazioni sugli aspetti qualitativi, fece provare alla giovane coppia i materassi in esposizione.
Giada e Davide erano felici, i loro occhi brillavano, ma fra tanti prodotti in vendita, non sapevano quale scegliere.
Poi la commessa aggiunse che c'era un prodotto sul mercato capace di soddisfare qualsiasi aspettativa: i materassi Aeternis Vitae, con garanzia illimitata, una qualità assoluta e l'appagamento totale da parte del cliente.
Davide e Giada volevano sentirsi infelici sopra un materasso qualsiasi, oppure vivere il loro sogno d'amore sopra un materasso Aeternis Vitae?
Il contratto di acquisto fu presto deciso e la consegna stabilita a distanza di pochi giorni.
Finalmente il giorno della consegna giunse.
Giada e Davide consumarono frettolosamente la cena, misero in ordine la cucina, fecero le loro pulizie personali, indossarono i rispettivi pigiami, poi, si distesero sopra il declamato materasso.
Un profumo di aloe si dissipò dalle cuciture del materasso, l'ultimo strato di memory li accolse con la tenerezza che solo la choccia usa con i propri pulcini, il materasso intelligente stava memorizzando i loro pesi e attraverso gli appositi sensori posti all'interno dei nove strati soprapposti, c'era l'interscambio dei dati sull'altezza, sulla struttura ossea e sulla distribuzione dei pesi dei due nuovi inquilini.
Tutto nel silenzio più totale, senza Davide e Giada se ne accorgessero.
Nell'oblio di quel profumo intenso, nella rilassatezza di quel soffice materasso, Giada e Davide, si sentivano gli unici testimoni di un'esperienza unica che andava raccontata agli amici, ai colleghi, ai parenti, al mondo intero.
Davide disse che quel materasso era davvero eccezionale e che bisognava provarlo anche nell'atto sessuale, per saggiarne la resa.
Giada, rispose con un ampio sorriso.
Davide poggiò la sua fronte su quella di Giada per vedersi specchiato nei suoi occhi, ma in quel mentre la metà del volto di Giada sprofondò nel materasso, poggiandosi sul secondo strato dell'imbottitura.
L'amore rende ciechi e nessuno dei due si rese conto dell'accaduto.
Davide iniziò a baciare le labbra di Giada, con la passione e il candore e la lentezza di chi vuol scoprire l'altro in ogni angolo, senza alcuna fretta.
Sotto il peso di entrambi i corpi, i sensori rilevarono: "attività non programmata" e il secondo ed il terzo strato cedettero e di Giada ormai erano visibili la punta dei piedi, le estremità dei seni e le mani.
Davide era disperato: Cosa ho fatto? Ho seppellito Giada nel materasso! Urlava come un ossesso.
Poi con la forza della disperazione, fece leva su quelle mani sporgenti per cercare di raggiungere Giada.
Grazie alla sua tenacia ci riuscì.
Restavano immobili l'uno accanto all'altra, mano nella mano, esseri viventi dentro un materasso di fibre naturali, incapaci di uscire, ma capaci di dormire sopra un materasso Aeternis Vitae.
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Manco a dire: diffidate dei ritrovati della tecnica! Il materasso la vita eterna l'aveva tutto sommato assicurata!Mica è colpa del materasso se i due avevano capito altro?
Piuttosto :ma quel materasso non programmato per altri usi ,non era mica destinato ai monasteri ?
racconto divertente.Mi è piaciuto.Continua a farne ,sei bravo.
Un abbraccio eoskarma

il 13/03/2010 alle 14:14

un finale che non mi aspettavo!!!! Bravo Manuelito...sei troppo forte!!

il 13/03/2010 alle 15:33

Me lo mandi il catalogo? Bravo....divertente.....e filosofica. Pero'......peccato che non ho un partner con cui condividere l' esperienza. Si puo' finire...molto peggio di Davide e Giada. Saluti

il 13/03/2010 alle 18:23

bella e scorrevole bravo

il 13/03/2010 alle 18:36

E tu sei molto paziente a leggere i miei racconti! Un bacio, Fabio.

il 13/03/2010 alle 23:54

L'ispirazione mi è venuta dopo l'acquisto di un materasso tecno. Un abbraccio, Fabio.

il 13/03/2010 alle 23:57

... Molto peggio è essere un materasso tecnologico, fabbricato per un'utilità limitata. Spero che tu abbia molte più prospettive d'un materasso! Io lo so. E tu? Un saluto gentile, Fabio.

il 14/03/2010 alle 00:03

Scorre perchè è un racconto ben oliato. Scherzo! E' solo una battuta! Grazie e ciao. Fabio.

il 14/03/2010 alle 00:04

che buffa! Io al posto di Giada sarei sprofondata prima dalla vergogna. Ma prima t'avrei detto che come narratore sei delizioso, saluti da rich

il 14/03/2010 alle 10:14

Grazie, Antonella. Anche tu sei deliziosa, quando vuoi esserlo. Un bacio dolce, Fabio.

il 14/03/2010 alle 13:34

Sei una sociologa? Bel commento! Mi sei piaciuta. Un bacio, Fabio.

il 14/03/2010 alle 14:57

sigh è come dire che non sono stata gentile qualche volta. Non mi è sembrato.

il 14/03/2010 alle 19:48

Con me sei sempre stata gentile, Antonella. Ma l'importante è esserlo con tutti e in ogni occasione. Un dolce abbraccio. Fabio.

il 14/03/2010 alle 20:35

non sono affatto convinta che l'importante ecc.
A volte bisogna difendere con le unghie la propria identià. Un grande sauto

il 15/03/2010 alle 08:58

Qualcuno ha scritto che bisogna essere aggressivi con la persona che ci ha fatto il torto, nella giusta misura (cioè, senza esagerare) e al momento opportuno (vale a dire senza rimandare troppo). Queste piccole regole costituiscono la salvaguardia della nostra salute e che io riporto fedelmente. La gentilezza invece è un modo di comunicare che ci permette di entrare in empatia con l'altro. Nulla di più. Un abbraccio, Fabio.

il 15/03/2010 alle 09:23