PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/03/2010
Verrò da te

quando s’alza la luna,

con gli abiti laceri

di chi mendica amore.

Avrò labbra screpolate

dalle sferzate di libeccio.

Gli occhi cisposi

di quanti navigarono

nel caos calmo dei giorni.

Sfinita, aggrappata

a zattere macere di abitudini.

Le unghie logorate per lo sforzo

di tenermi ancora in vita,

Verrò da te,

quando il sole cocente

avrà prosciugato le mie vene,

verrò da te, e in calici di mani

mi darai da bere.
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ah! è passato il "dispenser" di voti...

il 12/03/2010 alle 22:10

Anna queste tue parole risuonano in sintonia con un mio stato d'animo attuale. Anch'io attendo di bere in calice di mani. I tuoi versi brillano sempre di luce anche fra toni malinconici e tristi. Un carissimo saluto. Giorgio

il 12/03/2010 alle 23:53

più passano gli anni e più sentiamo prepotente questa SETE!!
un forte abbraccio carissimo Giorgino.

il 13/03/2010 alle 07:31

Queste tue parole mi raggomitolano in un turbine di sensazione e mi viene da ringraziare la tua abilità!!!

Voce

il 13/03/2010 alle 11:58

Bello questo pellegrinaggio d' Amore. Saluti

il 13/03/2010 alle 12:24

Grazie Voce, mi fa bene sapere che a qualcuno piace ancora la mia poesia...

il 13/03/2010 alle 12:46

Una poesia che concilia la disperazione con la passione. Bella da ricordare. Un inchino, Fabio.

il 14/03/2010 alle 00:26

con gli abiti laceri di chi mendica amore e labbra screpolate dalle sferzate di libeccio... evocativa e quasi masoch a contrasto col calmo che viene dopo. Quel verrò da te è minaccia o sollievo?
Sollievo.

il 14/03/2010 alle 22:07

...e in calici di mani mi darai da bere...dunque...sollievo e amore

il 15/03/2010 alle 06:59

Un caos, ma calmo... Aggrappata e sfinita ma pronta a raggiungere chi ti darà da bere in "calici di mani"... Bellissime espressioni
Bellissime
Fabio

il 24/03/2010 alle 20:50