Un bellissimo titolo, evocativo e originale, per una poesia tutta da "percepire", che in stravaganza di pensiero mi ha evocato - per i due versi " incise tra le righe/sotto i fiori dei polsi" - il De André del brano Giugno 73:
"...e adesso ridi e ti versi un cucchiaio di mimosa nell'imbuto di un polsino slacciato....
e tu aspetta un amore più fidato
il tuo accendino sai io l'ho già regalato
e lo stesso quei due peli d'elefante
mi fermavano il sangue
li ho dati a un passante...
poi il resto viene sempre da sé
i tuoi aiuto saranno ancora salvati
io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati".
Scusa la divagazione :-)
Saluti.
bodini
Grazie della citazione Andreiana, che adoro, anche se l'ispirazione proviene da tutt'altra fonte, assolutamente personale.
Un caro saluto
Axel
Non ho dubitato della tua originale ispirazione. Era una mia personale associazione di pensiero, unita all'apprezzamento per sostanza e stile e del tuo brano.
Ancora un saluto e al prossimo incontro.
bodini
Grazie per la sottolineatura e per essere ritornato qui. In effetti avevo capito che avevi fatto solo un accostamento, volevo solo rafforzare la mia autonomia nell'ispirazione. :-)
Un caro saluto ancora e a presto leggerti!
Ax
La missione è veramente ardua caro Axel, tralascerei i tacchi a spillo ed opterei per delle comode ballerine, molto meno sensuali ma certamente più comode e sincere.
Ciaooooooooooooooooooooo,
Jul
carino il tuo commento! :-)
Allora meglio i piedi nudi... e non solo quelli... :-)
UN abbraccio
Ax