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Pubblicata il 01/03/2010
La mia finestra come specchio sul mondo
ora questa volontà di annientamento riflette
un mistico canto che in angeliche grida si muta
l'opalescente del cielo adesso sovrasta
d'immenso il mio giaciglio
e spuntano gigli giganteschi a strappare una lacrima
intonando un requiem distrutto-
s'incendiano e muoiono- loro terribili.
Il mio occhio segue tutto, falco di rubino
che le sue ali dispiega come lame fatali
il mio cuore fermo
di scuro vestito come in una deviante monacazione-
adesso lo so- attraverso il lento susseguirsi delle lune
e dei soli mutevoli
ed io impassibile appoggiata a questa lastra di vetro
-una volontà di annientamento a riflettere-
registrare il reale ed in segreto detestarlo.
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Lirica molto ricca di emzoioni di devastante estetica dell'immagine/suono che riesci a trasmettere. Troppi i passi da sottolineare, tutta in pratica, ma almeno un paio di note devo sootsscrivelre, a partire da quei gigli che intonano il requiem distrutto, il falco di rubino che ha ali di lama e la monacazione, scelta elettiva del dolore che ceerca solo se stesso e chiude al mondo

In una parola: BELLISSIMA!

un abbraccio
Ax

il 01/03/2010 alle 08:12

concordo con axel...in piu' mi sembra di leggere un riflettere sulla propria ostinazione, delle piccole crepe che forse preludono...il cammino della vita

il 01/03/2010 alle 08:49

Per te, Dem:

Imputridisce l'affanno
seguendoti nel fango
l'ultima dignità rotola
negata, reale e nera vestale

L'occhio appoggiato al davanzale
resiste alla vista, registra il reale

smack
liz

il 01/03/2010 alle 09:26

Grazie Ax.
Ho scritto ciò che vivo in questo momento.
Una deviante monacazione che al mondo volge le spalle. Stagliata contro la mia finestra io resto immobile. Io che immobile non sono mai stata. E' giunto il momento di sperimentare un nuovo approccio. Anche alla mia poetica. E dunque l'immobilità, oltre che necessaria può essere preziosa.

Un abbraccio a te.

il 01/03/2010 alle 12:02

Adesso sinceramente non lo so.
L'unico cammino che vedo è scrivere.
Ma è un cammino talmente accidentale e faticoso
che ho bisogno di tutte le forze possibili per intraprenderlo.
Le raccolgo giorno dopo giorno.
Immobile.
Nella mia stanza.

Grazie del tuo passaggio.

il 01/03/2010 alle 12:05

Mia diletta, che posso dirti se non uno sconfinato
ed emozionato grazie?

"In lutto mi occultavo tra i bambini -
come chi ha perduto un regno,
unico principe spodestato."
(E. Dickinson)

il 01/03/2010 alle 12:10

Lei, LA DIVINA, tra "Le Divine" immobili

smack demoniaco
liz

il 01/03/2010 alle 14:46

Sto scoprendo le tue poesie e mi stanno veramente affascinando...hanno un sapore acre e sono piene di parole che destano sussulti di emozione...voto 5

Voce

il 03/03/2010 alle 14:16

Ti ringrazio molto.
Le parole, da sempre, sono le mie migliori amiche.
Sono lame affilate a squarciare la carne ma anche cascata di luce purissima che su di me cade ad inondarmi.
Ogni volta mi si disvelano in sfumature diverse.
Ed io sono pronta ad accoglierle tutte.

il 03/03/2010 alle 16:19