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Pubblicata il 27/02/2010
Il Decimo Cigno Ama la Luce

(Le mani strillano)

Succhierò i tuoi diamanti neri
dal castone lunare del petto,
artigliandoti il volo radente,
spiumando l'impossibile fuga,
mentre avido e insazio m'incollo
alle tue gambe infinite,
sulla bocca d'inferno.

(in orbite nuove)

Non c'è altra via, all'orizzonte,
lo spazio traveste il suo tempo
dove s'arresta la logica piana,
il sogno confonde le carte,
a fiondarti lontano dal mondo.
La carne s'accende d'eterno
e, nel tuo evento, si fa Luce.

(sfiancando le nebbie)

DiSSolto il velo,
l'apparenza è nuda.
Tutto si consuma,
in una lingua di fuoco.

(di stelle esplose)
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uh intensa epassionale. Bella
Ps Ma il decimo cigno non fu quello che rimase con un ala al posto di un braccio? Magari così è ancora in grado di volare

il 27/02/2010 alle 21:46

grazie del passaggio e commento!
Comunque Cygnus X ("mascherato" nella poesia come Decimo Cigno) è il primo buco nero di cui si hanno prove scientifiche sulla sua esistenza, non solo teoriche in base a teoremi matematici e fisici.
La metafora è doppia: sensuale e cosmica, il buco nero che fagocita anche la Luce!
Un abbraccio!
Ax

il 27/02/2010 alle 22:18

Molto molto bella, axel, e la seconda strofa mi ha colpito di più, dove il sogno confonde le carte e la carne s'accende d'eterno...........

Bravissimo,

Un abbraccio, helan

il 28/02/2010 alle 14:18

grazie cara Helan, lieto della tua sottolineatura,
ti abbraccio e ti auguro una buona serata.
Ax

il 28/02/2010 alle 14:40

Una sorta di trasfigurazione religiosa leggo tra questi tuoi sublimi versi.
E tutto s'accende di luce...

Sontuosamente bella.
Un abbraccio.
Dem

il 01/03/2010 alle 12:19

grazie carissima, hai colto uno dei tre temi sovrapposti in questa lirica, dove si parla di erotismo, astronomia e spirito
Un abbraccio caro!
Ax

il 01/03/2010 alle 12:47