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Pubblicata il 24/02/2010
Madre furba che ti attieni
alle speranze, sfuggite per caso
da un fissacuore mal legato.
Ti basta vedere uno spartito
tranquillo, e profetizzi la discesa
di chissà quali santi.

Non aprirla più questa porta
dilagante nel buio, e pensa
che c'è il latte da bollire
per la serata a venire.
Io? Non vedi?
Riassetto le armi;punteruoli
in lingua di noce, ed aspre
conchiglie che annientano
la fissità del mare.
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ferisce e mi ci ritrovo per com'ero, solo la generosità riscatta madre e figli insieme ed è un momento che poi credo non si deve perdere ma almeno tentare, a me è capitato ed è uno stato di grazia che ci si porta dietro per sempre, comunque grazie per questo lucido riflesso

il 24/02/2010 alle 13:50

bella sopratutto la seconda parte

il 24/02/2010 alle 15:36