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Pubblicata il 14/02/2010
Dalla finestra desolata
i ritmi isterici del giorno
scandiscono il mio tempo;
non posso fermarli!

La materialità mi opprime
congelandomi le dita.

L'aria stagna marcisce,
oli esausti colano sulla mia pelle
come le braccia fredde dell'inverno
in questo lungo ottavo stadio.

Paolo
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malinconica consapevolezza del tempo vi leggo in questa tua bella poesia
ciao
lilli

il 14/02/2010 alle 12:36

Eh già, proprio così... Grazie ^^

il 14/02/2010 alle 12:53

il mondo inanimato delle tue poesie è sempre pervaso da quella frustrazione così umana...complimenti:)

il 16/02/2010 alle 13:17