La ruvidità perforante di quel momento
mi riporta a quell'umido regnante,
davanti a quella pianura...
Quella pianura che non era più la stessa!
Corpi senza anima guidavano insulsi automezzi,
l'uno dietro l'altro:
avevano occhi candidi come lenzuola d'ospedale,
senza un capello.
E intanto il mio pensiero finiva lì,
lì dove l'erba diviene nera
e l'acqua avanza sempre di più...
Passai posando le palpebre e sperando
di uscire al più presto
da quella fitta coltre di ossessioni.
Mi facevo largo nella folla di sguardi fissi.
Paolo