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Pubblicata il 29/01/2010
In questo non giorno
adagiata su un sonno illusorio
posseduta da un sordo sentire
ti trascini in trastulli e rituali.

Il presente non lo avverti,
non ti tocca,
non ti scolora i pensieri.

Porti il peso di un cavallo, sfinito
dalla voglia di correre e correre…

La prateria è troppo vuota
per una fuga di pochi passi,
è troppo vasta e uguale
per ritrovare il ritorno,
troppo ricca
per pochi sorsi d’acqua.

E nella distesa ondulata,
implacabile, il sole
intreccia i suoi giochi
con le ombre dei vinti…

E se torni a ritroso
appena le tracce sbiadite ritrovi,
non ancora rimosse
dal soffio possente
del re dell’oblio…
il silenzio.
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Bel testo introspettivo ... spappola però, a mio giudizio, stona ... troverei un altro termine

il 30/01/2010 alle 09:16

una poesia disperata e bella.

il 31/01/2010 alle 15:02

credo di dover darti ragione, grisby, ci avevo pensato anch'io a quel termine...e se riesco lo sostituirò. grazie

il 02/02/2010 alle 22:45

grazie, stellium

il 02/02/2010 alle 22:46

grazie

il 02/02/2010 alle 22:47