PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 11/09/2002







[nuvole vagamente sparse da una sponda all'altra dell'oceano
il mare è piatto come la tavola su cui l'ultimo dannato alla morte giace
i fili del pensiero occidentale ronzano alti nei cieli
irregimentati calmi e piatti come il tetto di un palazzo]



L'Europa ingoia per cena
Le rapsodie dei tempi moderni

Non è tempo per parlare
D'altre cose
Che di questo

L'America a passo di danza
Ammansisce i popoli

Non è tempo
Per il cantore
Per il bardo l'araldo l'aedo
Almeno credo

L'Europa bacia l'America
Sotto le sottane della Vergine

Il tempo è
Il tempo di oggi
Il tempo è denaro
E il denaro è vita

Il Plutocrate:
"Now, THIS sounds interesting!"

L'Idiota:
"Bello! Danziamo!"

Fanfara di trombe giocattolo e fischi elettronici
Il grande Occidente chiama i suoi figli a raccolta
Venghino venghino venghino siori
I nostri forni sono caldi e la giornata è colta!

È l'alba, l'alba, l'alba il sì grazioso Oriente
Ma il Sole elettrico e il Giorno sono sulle nostre sponde
Energia, Allegria, l'Occidente ammaestra con le sue danze
L'hully-gully è sbarcato da flotte imponenti su tutte le sponde!

Danziamo, il giorno è nostro ed è sbocciato
Vergine e adultero e signore davanti all'assoluto
Sentite tutte le torri altissime dei nostri campanili
Suonare a megafoni spiegati per l'orgia dei porcili

L'Europa, l'Europa e la sua graziosa figlia
Il gran regno dell'Occaso ha messo su famiglia
Scienza atomica millesimale, nanotecniche avanzate
Il fonte battesimale già indora le nostre giornate

L'America in trono e la sua augusta genitrice
Spiano dai cieli immensi e dai mari neri
Il corretto e regolamentato proliferare del mondo
Sull'enorme piano di battaglia che il Dio Dollaro benedice

Popoli, razze, etnie di tutti i cantoni della Terra
Il passato giace umiliato ed il Futuro è già varcato
Venite, il Fuoco ha sancito, è aperta l'orgia generale
E il Fuoco è nostro, in catene, non farà più male

Fintanto che il neon della coscienza illuminerà il nostro tragitto!


Un mandolino
Giace affranto
Sulle sponde che pianoforti lasciarono

Le cattedrali vaginali dell'America
Hanno vetrate rifatte di nuovo
Le cattedrali vaginali dell'America
Aprono le porte al nuovo

Il Prete:
"Solenne battesimo dell'Occidente nel Fuoco della sua Parola!"

Omnitel Vodafone,
Questo è oggi il verbo

Sisley e Benetton,
Che fiorisce il globo

Laudate neminem,
Fedeli adorati

Ora siete cittadini
Dei Giardini Dorati

Non oltre vada
La vostra sapienza

McDonalds e Internet
Sono vera conoscenza

Il Verbo ha le ali!
Ripudiate il libro

E il Verbo guarisce i mali

Rinunziate agli istinti
Obsoleti e superati

Nelle nostre dottrine
Voi sarete salvati

Non v'è Dio sulla Terra
Né scala verticale

L'Azione e il Verbo
Guarirà ogni vostro male

Oh uomini,
Laudate eminem!



E guarda come ci si gode
Dentro questo carosello
Per chi il fegato si rode
Non occorre che sia prode
Se non sa come si gode
Venga qua ché tutto è bello
Per veder come si gode
Dentro questo carosello


I giocondi giorni dell'infanzia!

Freud:
"Psicanalizzare, mio amico!"

La tenera leggenda che ci allatta!

Freud:
"Dimmi il dove, caro, e il quando"

Quando tutto è gioia e mistero!

Freud:
"C'è sempre qualcosa dietro al velo"

Oh quel giardino ameno!


Ballata:

Sigmund Freud, grande dottore
Non era tipo d'accontentarsi
E cercava dietro al furore
Qualche logica catarsi
Veneriamolo, padre nostro!
Che ideò e sconfisse il Mostro

Sigmund Freud, grande dottore
Ebbe dei meriti pur lui
E contro il senso del pudore
Ci fece uscire dai secoli bui
Veneriamolo, padre santo!
Sezionerà anche questo canto

Sigmund Freud, grande dottore
Aveva però questo insuccesso
Che non riusciva a fare all'amore
Senza pensare alle meccaniche logistiche del sesso
Veneriamolo, sul nostro altare!
Avrà qualcosa da analizzare


Din! Din! Din! Din! Din! Din!
Chiamano le campane del tramonto!
Non più l'Europa oggi sorge
Sulle sabbie dell'Ellesponto

Non cercate nulla sulla polvere
Accumulata da strade e campanili
Se volete che la nostra Storia
Mostri oggi il suo frutto più fertile

L'Europa è materiale da esportare
Idea confezionata e brevettata
Oltre gli abissi del Gran Mare
Per fondare la sua figlia adorata

Venerate Albione, la saggia!
L'America siede al suo fianco
Figlia prediletta, sangue del sangue
Ne insidia il trono e le ride in faccia

L'Idiota:
"Bello! Ancora! Ancora!"

Il Bardo Immortale
La lira santa in mano
Pagata la quota associativa
Comincia il suo canto banale:

Vele, vele, vele!
Per fendere il progresso
E portare il paradiso
Sul mondo crudele

Non più lacrime, il Giorno è nato
Seguendo la ricetta
Che il profeta ci ebbe svelato

L'animo all'Oggi sollevo
La Storia è ammansita
A che ci serve il medioevo?

Genio italiano, teutonica perfezione
E furia calvinista
Insieme ai figli d'Albione

Questa è la formula pel futuro
Scienza con pazienza
Il supplizio è sicuro


Il Solitario:

Oggi la strada ancora m'ha urlato coi suoi cartelli
Che dovevo mangiare e produrre e scopare
E andare a letto con la coscienza a posto
E fare - mi raccomando - sogni belli

Ma, supplizio degno d'altre saghe, questo
Mondo è un giardino di delizie
E frutti ch'io cogliere non posso
E tutto quant'altro non fa testo



Bolscevismi, saran botte!
Voi siete un popolo di Don Chisciotte

Questa è opera del capitalismo
Spregiudicatezza e colonialismo

Battezzate e schiavizzate i negri
Poi fucilate i bambini egri



Aristotele m'insegna
Come diventar perfetto
Chiaramente mai l'ho letto
Ma qualcuno ha pensato per me

Qui alla personal bisogna
Si risponde punto a punto
È la scienza! Futuro raggiunto
E a chi serve più chi sogna

Aristotele forse sognava
Ma noi oggi abbiamo cannoni
E bragoni alla zuava

Ormai siamo perfetti!



Zon zon di violini, il sintetizzatore vi ha dimenticato


Ma balliamo e suoniamo ancora!
Cosa credi? Che sia finita l'ora?
Calvino l'ha detto e John Bull l'ha sancito
Lo spettacolo mai sia finito

Balla, balla, che cosa è il domani
Tutti questi bei prodotti d'altissima qualità prodotti con le nostre mani
La terra è da arare valutare comprare
I fili ottici varcheranno il mare

Verso il domani, e asseconda il vento!
Impara, figliolo, vita è godimento
E spieghiamo altissime le nostre vele
Ché da là ci sorride lo zio Samuele

Sospiri d'Amleto, le discoteche vi hanno calpestato



I Marinai del Titanic:

La-la-la, la vita è bella
Mangia e bevi, cogli una stella
Noi su questa nave qui
Mai stati meglio di così

La-la-la, senti che festa
Senti senti, suona l'orchestra...




Arpe! Violini!
Europa, covo d'arpie, terra di Beethoven!
Dove sei?


E dove sta l'Asia
Delle vaste pianure
E dai monti altissimi
Culla di culture

E dove sta l'Africa
Così lontana
Madre degli uomini
Grande sciamana

E dove l'Australia
E le isole a mille
Punti sul mare
Come tante scintille

Dove, dove stanno tutti
Questi ed altri ancora


Il Moralista:
"Sta là, sta là, a fumare il suo hashish! Bastardo!"


Coro:

Bevi, mangia,
Guarda che abbondanza
Mangia, spreca
Chi se ne frega

Bevi, rutta
Fuma e vai in fattanza
Mangia, godi
Canta le lodi

Con l'argano o il cucchiaio
Dovremo imboccarti?
Ma basteranno
Tutte le mie arti


Il Neerlandese:

L'Olanda ti offre tutte le sue droghe
L'Olanda ti offre tutte le sue troie
Vai, esule, e rifugiati
Sotto le sue grigie e fredde tettoie


E se andrai in fabbrica
A produrre il vino
Spegni il cervello
E poi orgia fino al mattino



Sotto la tempesta placata
L'esule canta la sua nenia alla Luna
Canzone triste e antica
E dolce come mai nessuna



Poveri schiavi
In catena di montaggio
Dove hanno le chiavi
I mercanti di formaggio

Letteratura
Scritta da analfabeti
Di utilità pura
E che sono i poeti?

Case addobbate
Per ospitare cani
Funzionali, arredate
Per bisogni quotidiani

Una vita da poveretto
A rincorrere il Denaro
Per comprare il biglietto
Per il teatro più caro

Quello dove in scena
È un'umanità intera
Cui in vita mai balena
Scintilla di vita vera



Nudi dittatori addobbati di nazioni
Le capitali appuntate sul petto
A dirimpetto sui balconi
Per dare l'annuncio del Futuro vinto

Questa è la Macchina, questo è l'Impero
E l'Occidente enorme può gioire
Per davvero all'Avvenire
Che generosi i Cesari hanno vinto

Metropoli sbaragliate dal mattino
Del nuovo immenso giorno di gloria
Davanti alla Storia, chino
Sta il mondo intero trattenendo il fiato


L'esule sotto la tempesta placata...



L'Altoparlante:

Decadenza, decadenza
Che cos'è questa storia
A lor sembra una scemenza
LORO fan la Storia

Decadenza, decadenza
Già gli sa d'antico
Che, non era una tendenza
Letteraria, io vi dico

Decadenza, decadenza
Fa solo venire in mente
Quel Verlaine e la sua ghenga
Santo cielo, brutta gente!

Decadenza, è già passata
Questa roba è ormai lontana
Tanto mai notte è passata
Tra il tramonto e la mattina




Le ragazze dell'Europa si specchiano nei palazzi di vetro
Mentre le troie del mondo tutto
Immensa vagina schierata alla Necessità
Si offrono alle verghe dell'Occidente

Le ragazze dell'America si specchiano nei palazzi di vetro
Delle città fiorite di falli artificiali
Mentre il vasto mondo straccione striscia
Convenientemente lontano dalle capitali

I continenti verranno fecondità da questa modernità
Così fighetta conveniente e a prezzo di favore
Oppure soccomberanno
Mentre le ragazze dell'Europa si specchiano nei palazzi di vetro

E il seme dell'Occidente intossica il mondo


La nostra Coca-cola nutrirà la vostre bocche
E poi, droga di Stato!
Sarà gioia e nottate sciocche...







[cielo di un tranquillo pomeriggio-mattina-notte brava sulle coste d'Europa
mentre l'America va sciacquando gli occhi cisposi nell'Azzurro
di questa comoda mattinata borghese]



E Faust disse
Sia Apocalisse



BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!

Gonfiati pallone!

BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!

Innalzati aquilone!

BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!

Alza la cresta, gallo!

BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!

Aereo folle, vai in stallo!


È il fuoco, il fuoco, il fuoco
Pioggia di carboni ardenti
Su cui van ballano attenti
Questi omini non da poco

È il fuoco, il fuoco, il fuoco
Che va ardendo il tuo visone

(ma era più bello in televisione)


un lunghissimo raggio accecante del colore del verde protesosi all'impazzata traballa un istante nell'aria con l'espressione comica e sgomenta del vuoto, per poi

BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!

Crollo! Inferno!
Dante! Faust! Baudelaire!
Perché non ho bevuto
Mon poison tutelaire?

Morte! Morte! Morte!
Mi dicono di fuggire
Se voglio essere salvato
Ma è tutto così strano
È un capitolo che non ho studiato

e si frangono i ponteggi sagacemente sovrallineati delle fondamenta del pensiero contemporaneo

Un nume
Toccò il nostro cielo
Come il raggio
Di un folle lume

BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!

Forse che il tetto
Per troppo sfiorare il cielo
E nemmeno saperlo
Si credé perfetto

BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!


Il vasto mondo ha toccato
Dall'America il sedere
Questo è oltraggio, è abigeato
È peccato da punire


I tamburi di lontano coprono la musica del cervello d'America


E finalmente
Passati mille assalti e mille naufragi
Sotto le sponde dei miei anni
E svergognato, e confessato
E disorientato da mille segnali
Anch'io ho finalmente
Colpito a segno con le vostre ali
Ora libo la pace
Ce l'ho fatta!

Firmato Mohammed Atta



I barbari! Goti, Unni, Vandali, Sciti
Son gli stronzi che ci hanno colpiti
È il momento di devastazione
Cesari fin troppi
E nemmeno un Cicerone

I barbari!
Mangiate più in fretta!


America, Europa, vecchie cariatidi imbellettate!
I vostri specchi lucidi alti nel cielo l'Invidia li ha infranti


E chi era, chi era che dorme
Visto, visto che nulla è scontato
Potete seguire le nostre orme
E più picchi il cretino, più quello è incazzato

È il tempo dell'assalto
Abbiamo stracciato i loro vestiti
Sì, c'è da fare un salto
Ma non siamo come quegli invorniti

L'assalto ci sarà
E ci proteggerà
Dall'alto dell'Assurdo
L'infinito Allah!


L'Occidente:
"E chi è?"

E' Iddio

"Allora sono io"

Ma ti punirà

"Allora è masochismo"

Forse è questo il caso

E morire non dev'essere troppo
Per chi ha nel nome l'Occaso


l'America si masturba allo specchio impugnando i suoi pompieri


Forse non la volle il re d'Israele
La strage d'innocenti in Israele?


E dove sono le Grecie e le Rome?
Sono sparite sottoterra
Fu il destino o fu la guerra
Ne rimane il nudo nome

E dove sono gli imperi passati?
Noi li abbiamo calpestati

Il destino si sa non è buono
Con chi va e non sa la strada
E si chiede, dove sono?
Chi può dirmi dov'io vada?

Ma dove sono i Cesari morti?
Sotto il cemento degli aeroporti

E dove sono gli Dei del passato?
Come polvere dispersi
E il passato spesso è tornato
Ma noi, noi siamo diversi



E Allah, Allah
Non vi proteggerà
Non protegge chi sopra di Lui
Si pensa e cancella i secoli bui

E che dice il vostro Cristo?

L'Ateo:
"Non l'ho mai visto"

E che dice il vostro Gesù?

Il Calvinista:
"lavora e non pensarci più!"



L'America, l'America si torce
Volto squadrato e muscoli finti
Astuzia sassone e spirito olandese
Qua sono i vizi di tutti i popoli

Babilonia, Babilonia è oggi
Questa terra che pensa solo all'oro
E che per strapparlo ai colleghi
Ha fatto un Dio del lavoro

E vanti, avanti, fino a schiattare...



Schianto, incendio, sfacelo!
Dove sono i belletti dell'Europa?
Le schiere dei poeti morti acclamano
Ciò che un Iddio musulmano ha deciso!

Orrore, sangue e raccapriccio!
Ma dove sono i diritti umani?
Dov'erano questi nell'Ottantanove
Quando la Libertà s'alzò con ali di ghigliottine?



Il Grande Cretino è in armi
E lascia i suoi figli davanti a MTV
Proclamatosi re dei gendarmi
Manda nell'aria oscenissimi carmi
Il Grande Cretino in armi
Va a stroncare quei pezzenti lì
Ché il Grande cretino è in armi
Per difendere hamburger ed MTV



"E non era poi 'sta civiltà che gli si offriva?"

La civiltà di Don Giovanni
E di lady Godiva





DIO!
È millenni che uomo non chiami questo nome
E ti sei accampato sulle sponde del mare freddo e vasto
E hai fondato una città di perdizione
Che grazia sé stessa del nome dell'occaso
Ed hai lavorato e hai faticato ed hai sputato
Su tuoi vicini indolenti e fannulloni
E quando li hai convinti ad aiutarti
Ecco che mediti come toglierli dai coglioni

Uomo, uomo, pentiti e rivoltati e già non è abbastanza
Non dall'Alto ma da arriva la tua sofferenza
Io qua sono, e qua fermo consisto
Solo mandando ogni tanto un Buddha o un Cristo
E la ruota, la ruota di Natura
È laggiù l'unica legge sicura
C'è pur Nietzsche
Che te lo dice...

Uomo, tu ti eleggesti re dei tuoi fratelli
E tutto hai stuprato pur di varcare i monti e gli elementi
E indaghi il cielo, e sogni sui pianeti, e la Terra nei suoi budelli
E pur non ti accontenti
Ma non a me tu dai scalata, non all'Assoluto
Non al ricordo che si stampa nell'Atemporalità
La tua AVIDYA ti inchioda a questo suolo cocciuto
E tu godi come gode il maiale

E di questo pure fai ideale
E uomo, misero rettile al declino, non ti stupire
Se son coloro che obbligasti alla tua festa
E che hai tu lasciato fuori
A vomitare il fuoco
Sopra la tua testa

Uomo!!!

Occorre che tu capisca!
Occorre che tu rimembri!
Non io altrimenti ti potrò punire
Ma mille altri undici settembri
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