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Pubblicata il 26/01/2010
Nero latte dell’alba lo beviamo la sera
lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo la notte beviamo e beviamo
scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
lo scrive ed esce dinanzi a casa e brillano le stelle e fischia ai suoi mastini
fischia ai suoi ebrei fa scavare una tomba nella terra
ci comanda ora suonate alla danza.

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo al mattino e a mezzogiorno ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
I tuoi capelli di cenere Sulamith scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti

Lui grida vangate più a fondo il terreno voi e voi cantate e suonate
impugna il ferro alla cintura lo brandisce i suoi occhi sono azzurri
spingete più a fondo le vanghe voi e voi continuate a suonare alla danza

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno e al mattino ti beviamo la sera
beviamo e beviamo
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith lui gioca con i serpenti

Lui grida suonate più dolce la morte la morte è un maestro tedesco
lui grida suonate più cupo i violini e salirete come fumo nell’aria
e avrete una tomba nelle nubi là non si giace stretti

Nero latte dell’alba ti beviamo la notte
ti beviamo a mezzogiorno la morte è un maestro tedesco
ti beviamo la sera e la mattina beviamo e beviamo
la morte è un maestro tedesco il suo occhio è azzurro
ti colpisce con palla di piombo ti colpisce preciso
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
aizza i suoi mastini contro di noi ci regala una tomba nell’aria
gioca con i serpenti e sogna la morte è un maestro tedesco

i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith

Paul Celan

Anniversario della Shoah.
La poesia più struggente e più significative, per me, per non dimenticare.
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Grazie per averci offerto questo brano stupendo..non dimentichiamo... Snow

il 26/01/2010 alle 19:24

Questa poesia di Celan evoca, suscita, strappa, sortisce, una moltitudine di emozioni, di suggestioni, di sentimenti che sono legati a quel, fin troppo vicino, periodo di pura e insensata follia omicida.
Incredibile pensarlo, eppure quella brutalità ha trovato nei versi di Celan una dimensione lirica eccezionale...potere della poesia. Grazie per avercela ricordata

il 26/01/2010 alle 19:39

mi sembrava doveroso ricordare uno dei capitoli più bui dell'umanità e con le parole del grande celan
ciao
lilli

il 26/01/2010 alle 19:43

der Tod ist ein Meister aus Deutschland.....
e proprio il popolo di Goethe,Bach, kant ha potuto macchiarsi di un crimine così orribile
lilli

il 26/01/2010 alle 19:47

è proprio quell'ossimoro nella sua innaturalità è tanto più sconvolgente come cifra della privazione e della mancanza e non solo di cibo ma di tutto quello che fa di un uomo un uomo.
ti abbraccio
lilli

il 26/01/2010 alle 22:36