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Pubblicata il 17/01/2010
Di mare e di terra
è impastata
questa mia anima leggera,
quando emula la levità dei fiocchi,
il volteggiare di un petalo
che danza
staccandosi dal fiore,
a primavera.

Del mare ardisco mi somigli l’onda
quando spumosa si erge
dall’immensa massa d’acqua,
corona di bolle leggere
ad adornare la fronte ed i pensieri.

Mare mi scorre,
nelle vetuste vene
avvezze all’incessante
sfogliare dei calendari
che sedimentano rughe sulla fronte,
e riflessi cinerini sui capelli.

Terra rossa di fertili vigneti
mi avviluppa alla Vita,
come vitigno appassionato
che di catene vegetali
mi trattiene ancora
in questo presepe di case
che s’imbelletta il volto
di calcina.

Di terra e di mare
i miei occhi sono colmi,
e non v’è altro per me
se non il loro abbraccio stretto
a farmi percepire
l’afflato con l’Immenso
tutt’intorno.
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Splendido testo, ispirato, una dichiarazione di appartenenza alla propria terra magnifica

il 17/01/2010 alle 11:30

Che bella. Ti sei descritta con il mare e la tua terra...
E che belle espressioni sei stata capace di usare...
"in questo presepe di case
che s’imbelletta il volto
di calcina"...
sei davvero un'anima leggera...
le "catene vegetali..."
e la terra rossa come quella del mio Carso...
Brrr... mi hai fatto venire i brividi nel leggerla
Complimenti
e un affettuoso abbraccio
Fabio

il 17/01/2010 alle 12:46