PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/01/2010
Col lieve refolo del vento
vorrei fuggire
e ancor più in alto,
spinto dal respiro,
salire.
Via da questo
latteo chiarore
che ovunque impregna
d’ansia.

Vedo il tramonto.
ad uno ad uno,
di ore e minuti
senza tempo
nell’aria scialba
dell’attesa.
Solo gli sguardi
riflettono una vita
senza tradirne mai il segreto.

Anima che palpita
sospesa, batte
nel petto con il cuore.

Voci bisbigliano.

Dita che sudano abbracciate.

Fruscia un giornale senza brezza.

Ecco!
Ora è un ritorno
del silenzio.

Voglio sapere
per affrontare.

Voglio partire
senza sapere
e salutare.
…addio a tutti!

Voglio…o non voglio?

Vince l’attesa.

Geme una porta,
ora, e s’apre
reca un presagio
la Sibilla.

…cela tempesta con il sorriso?
…o è per l’annuncio arcobaleno?
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una fuga quantomeno leggera in senso poetico che si distacca dalle solite,
che scivola in un linguaggio semplice ma ricettivo,
saluti
Orgon

il 12/01/2010 alle 15:47

Grazie per il commento, conferisce alla poesia un "valore aggiunto", quello del dialogo. Certamente una fuga, destinata a fallire, perché non si fugge realmente dalle ansie, specialmente da quelle quotidiane ...o forse sì!? Ma solo grazie alla poesia. Ciao!

il 14/01/2010 alle 19:58