D’improvviso m’appare
dalla rupe, al primo affaccio,
a tratti nella nebbia a tratti no
…la valle.
Ancora addormentata
nel livido dicembre
mattutino.
Ed io alla parete mentre
scalo, cuore su pietra
e pietra verticale.
Mi volto, guardo in basso
sia pur per solo istante,
negli occhi mi rimane
l’ignota moltitudine
di uomini e di donne
che mai incontrerò
segreti gli animi, celati i volti
persi tra quelle incerte brume
raggelate, che mai dissiperò
e questa vita illusa,
fatuo riflesso che non è luce
spera, poi si consola,
poi torna, sola, dentro me.