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Pubblicata il 22/12/2009
D’improvviso m’appare
dalla rupe, al primo affaccio,
a tratti nella nebbia a tratti no
…la valle.

Ancora addormentata
nel livido dicembre
mattutino.

Ed io alla parete mentre
scalo, cuore su pietra
e pietra verticale.

Mi volto, guardo in basso
sia pur per solo istante,
negli occhi mi rimane

l’ignota moltitudine
di uomini e di donne
che mai incontrerò

segreti gli animi, celati i volti
persi tra quelle incerte brume
raggelate, che mai dissiperò

e questa vita illusa,
fatuo riflesso che non è luce
spera, poi si consola,
poi torna, sola, dentro me.
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