Finché il cuore non è purificato noi stessi
siamo la causa di tutte le nostre illusioni.
Noi pensiamo di essere nella morsa del dolore
ma questo dolore lo generiamo noi stessi,
non ci viene dato da Dio (come tanti pensano!),
è tutta creazione dei nostri stessi impuri pensieri,
Dio non ne è responsabile!
Non dobbiamo pensare che Dio sia responsabile
di alcuna delle nostre sofferenze, Egli dà soltanto felicità,
anche se il nostro egoismo acceca tutto il Suo Amore fa chiamare questo accecamento "malaciorte" (malasorte!).
ti ringrazio del commento DiscriAmore,ci tengo a precisare che Dio mi è stato sempre vicino, anche
nei momenti più dolorosi della vita, per cui non è come pensi tu, rileggila con più attenzione e te ne renderai conto,forse sono stata io che mi sono espressa male, ma è la verità titti azzannava veramente, aveva addirittura ferita mia nipote.un caro saluto. marygiò
odio per antonomasia tutto ciò che è in gabbia,tutto,animali,uomini,quando la gabbia è eccessiva e ingiusta,quindi possiamo sempre mordere anche noi,in senso metaforico s'intende ma siamo padroni di farlo.bella composizione e che fa riflettere marì.walter
titti era di mia nipote Alessia, gli ha perforato il dito
da parte a parte e quindi me lo aveva dato a me,
il resto lo dico nella poesia. grazie del passaggio. marì
Dimostri molta sensibilità Marygiò in questa tua poesia.
La colpa non è degli animali che seguono il loro istinto e che, specialmente se chiusi in gabbia, hanno reazioni che a noi sembrano cattive.
"Vedenn'à tè me guardo int'ò specchio,
ugual'à te me sento "mbrigiunata,
int'à na grossa gabbia illuminata,
senza truvà a porta è l'uscita...."
Questa frase è significativa.
Brava Marygiò
in effetti hai saputo entrare nei miei pensieri del momento, te ne ringrazio, sei una persona
sensibilissima,adesso a distanza di tempo finalmente sono uscita da quella porta,come ben hai capito, ho trovato quello di cui avevo bisogno per continuare a vivere.ti abbraccio.marì