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Pubblicata il 16/12/2009
Sento la tua
Voce,
sfuggevole
la telefono,
cerco di trattenerti,
ma scappi via;
rimango lì,
con un pugno di mosche,
a guardare il pavimento;
dove sei finita,
che stai facendo,
stai viaggiando nella notte,
stai vivendo la tua vita;
ed io,
io qui,
struggermi per te,
e penso a tante cose,
ma l’unica che conta,
e che ti vorrei qui,
che mi manchi,
come un vuoto ,
una voragine nel cuore;
e tutto mi è pesante
ed insopportabile,
troppo noioso,
e interminabile;
non so più che faccio,
dove vado;
tu dove sei tu,
stasera;
lontananza mi colpisce,
una ferita,
come non sentire nulla
al telefono,
tace tutto;
tu dove sei…..
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