Le hanno chiamate rose..
Ne hanno fatto prose,
in fiumi senza fine sgorganti dallo sguardo,
in brucianti fiammate di corpi che periscono in autocombustione.
Le hanno chiamate rose…
Di spine concentriche adornanti le spose,
che sole senza lode si illudono di primavera….
Fittizie tragedie nella pazzia di un bacio ,
la carne che umida all’incavo del ventre
raccoglie le mille lucciole del piacere .
Negli occhi freddi di un dolore immaginato,
per campi austeri in una valle evanescente,
che ingabbia viscida “spietata- mente”,
di chi ancora le chiama rose…
Amore che marchi stretto chiunque in te vacilla,
che ricami miraggi e sorte nell’unica realtà della mente
distruggi l’ambiguità del verbo e renditi marmorea
nella carnalità dei corpi come lunica vera storia…..