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Pubblicata il 08/12/2009
Onde fluttuanti,
costante risacca spaziodinamica
che circonda il natante scoglio,
levigato da amorosa, atmica, umida ventata,
nella buia, silente notte d’amore afflata.

Immerso nel vasto oceano,
ribollente d’irrequieto,
eppure amorfo, spazio fluido,
battuto da onde che s’infrangono
su un corpo livido per atermìa calorica,
egli grida pienezza duale ad EL,
che però non trova nelle direzioni.

Solo l’infinito punto in nuce
si svela intuizione di verità,
pace che verbo più non tuona
allorché dualistiche emozioni
pungono la bella immagine.
Sono uno in due, si vedono…
e la cosa è buona e giusta.
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vincenzo caro, ma come scrivi difficile non ci ho capito tanto perdonami. undolce saluto da marygiò

il 16/12/2009 alle 15:57