Parto
silurando la notte
che tace
arrivo , aspettami
Trieste .

Stamane nel rollio s'immerge
un vecchio macinino
che scardina nel fisico
il mio essere.
Sono fredde,
riscaldamenti guasti,
e protestano le giunture
le mie e le sue,all'unisono.
Per distrarre il malanno
ho in cuffia
un certo Liga
orecchie calde orecchie,
lui canta che le donne
possono sentire un pò di più.
sara cosi?
penso di si ,certamente.
Lo sguardo fila
e si perde
con il celestino e il rosa pallido
e si posta sul fondo
un'orizzontale striscia,
cosi fotografato è il cielo
ma rabbrividisce l'intimo.
le ninfee all'alba
disertano lo specchio
che diventa limpido.
io cornice
non esco dalla mia cassamatta,
alito sulla sciarpa
e la nuvoletta di fiato va con la musica
scalda lo scafandro
sotto costa.
Penso composta ,dai metti la boa,
attenta,
ma anche se i miei occhiali
s'appannano
io vado dentro il raccordo,
persino il viaggio ritorna
s'espande
su binari grigiofumo.
Sono qui nel cantare
di un dito che si diverte
a creare un oblò.
nell'oblio tintinna nel movimento
un vetro.
Vita,ho l'allucce che batte
consapevole di essere
ad ogni fermata
stella del mio cosmo.
è più chiaro il mattino.
Ora il motivetto è senza senso ,
muovi fuori fuoco
dai pigro alzati
e risvegliati
in tutti i sensi.
come è bello andare a zonzo,
certo c'è uno scopo preciso,
ma prendo l'ora del transito
amicotreno
come una pausa
godendomi il tragitto,
cosi non ho invidia
di chi mi dorme accanto.
Marciante fremo,
ecco atteso dopo il buio
il golfo.
è tenue il tuffo della volta celeste
nell'acqua crespa.
sicura-mente intirizzita
ma pronta ad andare a riva
o controcorrente.
Miramare amore
ecco gli elementi uniti
a comporre
la partita per la nascita del sole.
sono