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Pubblicata il 29/11/2009
Lascia che la luce del Sole accarezzi il sentimento,
la pioggia ne smussi i contorni,
la neve congeli il cuore.

Che sia libero l'airone di volare
dove tu non puoi andare
senza l'invidia e la brama di imitarlo.
Egli infatti non va ramingo per boschi e per mari
e non ha mai visto i fondali marini
o il focolaio di una casa in dicembre.

E che il calabrone morda in difesa di sé;
Nemesi volle ciò
per un tuo sbaglio.

Lascia poi che l'agnello torni al gregge,
il lupo mangi la madre,
il tempo si nutra del lupo.

Ma tu, tu non aspettare che il tempo ti renda cenere!
Natura infatti di ragione ti ha dotato.
Lascia solo che la Terra faccia due o tre giri attorno al Sole
e che il tuo amore si disperda nello spazio.
Poi tu rinato una volta e per sempre
accarezza come il vento
vola come l'airone
mordi come il calabrone
e nutriti dell'animale
ma bada: non tornare più ad amare.
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Jul

Umanamente impossibile: si ama sino alla fine, nel bene e nel male. Comunque, gran bella poesia.
Ciao, Jul

il 29/11/2009 alle 21:50