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Pubblicata il 26/11/2009
Strada ottenebrata,
ottusa dal buio,
mi arrampico su per il pendio,
tornanti,
avvolti dallo scuro;
si alza la nebbia;
tutto si fa indistinto,
irreale,
inverosimile;
la vista si sforza,
i fari frugano,
nel velo bianco di foschia;
una patina bianca vela ogni cosa,
e la rende spettrale;
avanzo nel nulla,
tutto appare lontano,
remoto,
poche macchine passano;
lentamente avanzo,
tra il banco di nebbia;
e vado sulla via del ritorno.
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Poesia frenetica...gioco tra realtà e allegoria...mi piace

il 28/11/2009 alle 10:58