PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/10/2009
Io pescavo una perla.
Non camminava nessuno sull’erba.
Non c’era divinità
nessuna barriera
nulla che precludesse
alle mani di attendere
a infinite sorprese.
Gli occhi aspettavano di essere stati inventati
per testimoniare passati
e il corpo nudo e sicuro
nel suo baluardo animale
non sapeva pensare
di essere vita e fragile
per desiderare
di abbracciare
oltre il fondale del mare
chi non aveva ancora domande
sul mondo, quant’era vecchio o grande
o profondo
e il fuoco
che creava magicamente l’Ignoto
e l’Ombra.
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grazie… e…no, non sto cercando nulla di nuovo, sto cercando di dire diversamente quello che personalmente penso che la poesia debba essere(e non essere) …e….si, è vero lo sto facendo anche attraverso errori…questa stessa poesia, appena dopo averla inviata, già l’avrei riscritta in un altro modo, eliminando, ad esempio,i gli ultimi cinque versi che, però, mentre la scrivevo mi sembravano necessari….Se è stare su un trapezio? Forse lo è…..anche se per me scrivere poesie è una stabilizzazione….alla fine bisogna decidersi a mettere il punto….nella vita è più difficile farlo…..anche se c’è sempre qualcosa in gioco in entrambi i casi…
un saluto cordiale
Nicky

il 22/10/2009 alle 01:57