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Pubblicata il 09/10/2009
A mio zio Ico ( con tutto l’amore che posso)

-“ Io ho una giostra sotto il letto
quella con i cavallini bianchi a dondolo,
brilla più delle stelle
e c’è la musica!
Se chiudi gli occhi la puoi vedere..
- Zio, io voglio salire!
Domani, oggi ho da fare,
domani te la faccio vedere!”
E quando S. Michele
scese dal campanile
dopo un violento temporale,
ricordo la mia piccola mano
che tremava nella tua,
vecchio ciabattino di paese..
Tu, bambino mai cresciuto
ridevi, e con voce dolce mi dicevi
mentre fissavo quel gigante d’oro
sdraiato sul sagrato della chiesa:
- Vedi, è come ti ho detto io,
è sceso per fare la pipì,
questa notte gli angeli
lo riporteranno lassù
e tu, così grande,
non lo vedrai mai più..
Com’erano belle le tue frottole zio!
Com’erano incantati quei giorni!
La vita è fatta così,
è fatta di ritorni,
e nei ricordi, e nei giorni,
oltre a S. Michele
ho ritrovato te..
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voto 4, pero ' quanti bei ricordi

il 09/10/2009 alle 09:20

Scommetto che S. Michele aveva le ali grandi
Bella poesia scritta con sentimento e forse un po' di rimpianto per i tempi passati.

il 09/10/2009 alle 14:33

Il tuo pensiero tocca l'anima.annarella.

il 09/10/2009 alle 19:07

Questi ricordi ti restano dentro. Una bellissima dedica per lo zio Ico. Grazie che ci fai partecipi di queste incredibili storie. Esistono ancora personaggi così?

il 01/09/2010 alle 18:42

Zio si chiamava Federico soprannominato Ico, con mia zia si incontrarono tardi al cimitero perchè erano timidi e andavano a mettere i fiori ai propri cari, sì era proprio così, buono, ingenuo e fantasioso e bravo ciabattino..

il 07/09/2010 alle 22:25

Sto cercando disperatamente la foto di quella statua che stava sopra il campanile anzi ce l'hanno rimessa, nei miei ricordi di bambina era immensa..

il 07/09/2010 alle 22:26

Grazie

il 07/09/2010 alle 22:27