Sola..
Con il mio dentro,
arato come un campo d’ottobre,
schiaffi di vento
a foglie gialle impazzite
come faville di camino..
Vado..
Con occhi di gatto di notte
e piedi scalzi
per sentir le zolle,
terra dentro e fuori di me.
Con le mani colme
annuso,
come animale di selva,
mi fermo, in piedi, immobile..
Calano le ombre del giorno,
sento il freddo salire,
ho soltanto un lume
e questo silenzio antico,
di gradini irti
e vicoli abbandonati,
ma ti sento,
piccolo saio cencioso,
e la pace che mi
attraversa
è un noce nella notte.
So che ci sei.
Prega con me,
Francesco.