E' fose meno immanente il commiato di un poeta se si dipana tra glifi di lemmi desueti e astri d'asterischi sospesi tra orme di penna senza dimensione ne peso o colore, no, non lo è,
è il suo silenzio che si poserà sul pentagramma del tempo che sarà una ineseguibile nota.
Torni alla soglia dell'ineluttabile..
Sergio
In questo vociare scomposto e senza sugo né meta che disadorna, mutuo da "Bartleby lo scrivano" del grande H. Melville la sintesi espressiva "avrei preferenza di no".
Ti saluto caramente Sergio.
max
Mi costingi a fare via la polvere da quella inarrivabile scansia, trà l'Aleph e le Perle di vetro...
per ritrovarvi le parole di Melville...
Comunque sia, a bien tout mon ami.
Sai, Max, ho atteso, ed attenderò il quando, senza fretta come un Burbon che martura, ma che nostalgia i tui commenti e i miei e leggersi, che fa di un solco nel tempo tracciato allora , un punto fermo come di Foucault nei versi.
Sergio
nel caos a caso come
scintilla forgia
l'istante illuminato nel silenzio
punto d'incontro
dell'arco umano della fuga
ritorno circolare
di sorprese in libertà...
alla prossima Galassia, Sergio!
un abbraccio
max
Mai versi mi suonarono più consoni al ritorno circolare di una libera sorpresa:
Allegria di naufragi
Giuseppe Ungaretti
Versa il 14 febbraio 1917
E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare.
A la prochaine fois mon capitaine
Sergio