Da piccolo non amavo i colloqui in walkie-talkie.
Pilotavo battaglioni di cuginanze bandite;
cercavamo tavolette d'oro sotto i tavoli, e
dietro le monopanche dei WC sventrati.
Ricevevo i miei combattenti nel duplice incaglio
di un veranda inferriata. E' così che sostentavamo
le drosere venuste che ci ardevano in petto;
a colpi di unanimi sbaciucchiamenti contro i vetri
di un padre monolitico, o nel menare baruffe
cazzotte mentre le nostre madri acetavano
le insalate.
Quali liturgie, e monogamie di sorta! Si faceva
di tutto la domenica, si acchiappava roger
rabbit dal sesto piano, lo mettevamo nel fornetto
Unox, e ne mangiavamo il tratto dell'intestino
più corroso.
"Diavoli, siete diavoli!"
Occasionalmente provavo la sambuca agrigentina,
vicina al raki turco, da degustarsi quando si
è praticamente sicuri di poter stare da soli
in mutande.
Al balconcino la vicina lamentava i sopprusi
di un ragazzetto viscido in canottiera di paperinik;
arrivato il pizzicotto gengivale che mi sfiniva
l'apertura labiale, ecco, battevo lo scotolatappeti
e richiamavo gli adepti al fracasso dei
vasi delle nonne.