Piovono senza freni,
fiumi di tuoni,
come collane d'oro,
addobbi di giorni andati a male,
e piovono a caso;
Sotto una quercia ferita alla pancia
griffata di un amore immortale,
te ne stai...
fatina dalle ali strappate,
caduta nel tuo volo,
gettata giù, senza magia,
contro folate di vita.
Benvenuta tra le strade,
benvenuta nella polvere,
benvenuta qui,
dove morirai...
senza la gloria regale del tuo balletto alato,
senza più bacchette e sortilegi,
senza il caldo tepore di una passeggiata lunare...
tu che ci potevi andare...
tu che eri il fermaglio del cielo,
in tutti i suoi capricci,
tu che eri quello che noi sogniamo di essere...
Ma quel che ti rimane,
sono gli occhi, zuppi e rossi adesso,
colmi di abbandono,
ma ancora puri,
puri perché stelle mai esplose;
Vivi bene questo mondo,
con tutti i suoi temporali.
Vivilo a fondo.
Vivi bene i suoi sbadigli, le sue carezze,
i suoi pianti, le sue vittorie.
Coraggio insomma,
adesso... esisti.
E.C.