Piango, piango e ti bacio,
dannato amore,
che d'agosto nascesti,
nell'odore dei pini,
e a settembre moristi,
in una lettera senza righe,
dura come un sasso,
una pietra digitale,
mal digerita,
come soffio mortale.
Ma in giorni di novembre,
magnifico ti rimpiango.
Magnifico ti rimpiango...
E.C.