ruotano gli astri
attorno ai miei fianchi
e sbiancano le labbra
come il cielo d'inverno
poi
io
sola
leggo la cibernetica
di queste arterie
ed è un brusìo presbiterale
come la tana di un fachiro
così
ormai
i cani ululano
ai lampioni tondi
e non posso che ridere
di questo scempio
mille dialoghi in potenza
torchiano il mio nume