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Pubblicata il 08/08/2009
Sul mantello della notte ricucio ancor parole
per lenire l'urlo muto che nell'intimo mi duole.
Ma mi diaframma dall'essere il tempo col suo imene
nella ricerca di quel focus che ancor non m'appartiene.
E si disperde la mia storia nel profumo di un mistico concetto,
mentre vergo vani versi come un poeta maledetto.
Ma nel tramonto giunto amico piano ammaino il mio vessillo,
intuendo della tromba quel sonàr d'ultimo squillo
che di sublimi e eterne note ora il suo concerto accenna,
mentre nella vanità del verbo m'indugia ancor la penna.

Il Maestro di violino
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Il tempo è come una fisarmonica, comprime e dilata il respiro dell'essere e rende prossimi istanti remoti o lontanissimi gli istanti presenti.

il 09/08/2009 alle 18:26

Il tempo è come una fisarmonica, comprime e dilata il respiro dell'essere e rende prossimi istanti remoti o lontanissimi gli istanti presenti.

il 09/08/2009 alle 18:27

Io sono felice di esserti amica oggi..
ciao bentornato, sono davvero belle le tue poesie
sei rinato..
con affetto
Maria

il 09/08/2009 alle 18:38