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Pubblicata il 04/08/2009
Il grido di quel dolore mi pervenne

Il fragore di quella esplosione

mi raggiunse

nella nicchia di carne materna;

il grido di quell’immenso dolore

mi pervenne

perforando le placide acque placentari

dove ancora mi libravo

priva di ogni peso;

Il fungo divenne simbolo d’inquietudini,

Enola Gay fu l’artiglio

che sganciò la morte,

il maglio di metallo che

disperse la speranza.

L’ urlo di milioni

di bambini fu onda anomala

che pervenne alle mie orecchie

non avvezze ancora

ad udire il proprio pianto,

spense la tremula candela del sorriso

da pupille vergini

Mia madre in quell’ora fatale lanciò un grido:

io nacqui recando negli occhi

le stigmate di un dolore

che da quel momento fu anche mio

e da quel giorno

ancor non m’abbandona

rendendo funesto

il dì della mia festa.

_______________________________
*“La guerra è una lezione della storia che i popoli non ricordano mai abbastanza.”*
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niente è per caso, il tuo genetliaco cade in una data così triste per la storia dell'umanità, ma prorio questo ti ha permesso di ricordare con questa poesia un momento
di vergogna per tutto il genere umano
un affettuoso abbraccio
lilli

il 04/08/2009 alle 12:58

ciao Allariss. la Storia non si rigetta mai neanche quando fa caldo...faceva caldo anche quel giorno..un caldo incendiario.....

il 04/08/2009 alle 13:58

grazie, comunque, sei stato gentile.

il 04/08/2009 alle 13:59

grazie cara lilli. un saluto affettuoso.
anna

il 04/08/2009 alle 14:00
Jul

I popoli purtroppo ricordano, sono i signori della guerra che scordano, ogni volta e sempre si ripetono. Comunque buon compleanno cara!
Jul

il 04/08/2009 alle 15:12

6 AGOSTO 1945 alle 8:16 (ora locale) in un mattino estivo dal cielo terso e carico di azzurro, gli abitanti di Hiroshima videro in cielo le ali nere di un B-52, poi subito una grande palla di fuoco, e dopo una frazione di attimo il cielo era sparito, di colpo calò l'oscurità, mentre al suolo tutto era fuoco, tutto era fumo, tutto era cenere. Tutto era raso al suolo. Su 350.000 abitanti, duecentomila uomini e donne non c'erano più. Tanti altri vagavano nel buio, i vestiti carbonizzati, i volti e i corpi orrendamente sfigurati, tra le rovine e le fiamme, sotto la pioggia nera radioattiva che si scatenò sulla città, ridotta a uno scenario apocalittico ed infernale. La prima bomba atomica nella storia dell'umanità era appena scoppiata.
ricordiamo l'anniversario di Hiroshima, perché nessuno dimentichi le tragiche conseguenze per l'umanita' quando il dialogo e la politica falliscono e si intraprende la via delle armi, dell'intolleranza e del razzismo..
Come dice Jul: i padri della guerra sono sempre all’opera, ma noi vogliamo rimuovere, dimenticare per comodità, superficialità, per pigrizia mentale, ma proprio qui , nella nostra rimozione “storica” sta la nostra colpevolezza, nel non voler prendere atto della nostra inconscia complicità: Brava Deamor, in questo periodo di riarmo atomico mondiale, fra l’indifferenza e l’ipocrisia dei più, finisco questo mio veloce commento con la chiusa di “ bambino nel vento”

“E ancora tuona il cannone
e ancora non è contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.

Io chiedo quando sarà
che l'uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si poserà.”

NO MORE WAR,
NO MORE HIROSHIMA,
NO MORE AUSCHWITZ

abbraccio

il 05/08/2009 alle 06:32

grazie cara oceanoblu per questa tua rinfrescata di memoria, ci voleva proprio...un caro saluto. anna


E ancora tuona il cannone
e ancora non è contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.

il 05/08/2009 alle 07:14

grazie per il tuo ricordo e per gli auguri graditi,
anna

il 05/08/2009 alle 07:16

Buon compleanno,
L'augurio pià grande che l'umanità trovi sempre la ragione ..
Come sempre la tua poesia e' piena di emozioni..

il 05/08/2009 alle 16:41

Ti ringrazio cara

il 05/08/2009 alle 19:02

bella poesia......buon compleanno in ritardo....
non capisco il perchè il mondo dimentica......è intollerabile.....ma credo che dicono di dimenticare ma si ricordano benissimo la strage che hanno fatto......una guerra non la fà solo un esercito....non è solo.......non credo che questi soldati capiscano che cosa hanno fatto.....e se lo capiscono avranno passato il resto della vita col pensiero di quelle persone innocenti.....morte uccise carbonizzate da loro......bisogna imparare a perdona nella vita....ma bisogna imparare anche a cambiare........molte volte radicalmente
kiss....poetessa97

il 11/09/2009 alle 10:04

Hai fatto bene a ricordare, anche i fatti drammatici
non van dimenticati.

il 11/09/2009 alle 16:46