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Pubblicata il 27/07/2009
Carne sdrucita traversata come uno sputo dalla stessa mia bocca
al corpo timido, selvaggia l'anima rasa al suolo da aguzzi cocci di buio
carne fatta verbo, budella a contorcersi, ad intricarsi sino a spezzarsi nel sangue
hai saputo rendermi muto dinanzi alla luce del mondo,
è bastato un solo schizzo di rabbia che solo umana poteva essere
ed ora io cosa sono diventato: arte pallida, marea del tempo,
il pane quotidiano che non da alcun reale conforto perché
il vero nutrimento di cui io ho bisogno non si impasta con il frumento.
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