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dck
Pubblicata il 11/07/2009
Era una scala a chiocciola

Nono gradino dove poggiai la nuca
ad aspettare il tuo segreto indomito
che disperava sorridendo audace

La terra mi sbandava addosso
eppure rispettava le tue scapole
rumore di tempesta a sette metri.

Adoro i tornado e gli uragani
la sensazione di sbigottimento
quando i miei occhi si accorgono di loro


Cinque ore dopo ero completamente nudo
tu mi guardavi, la corona in testa
e mi incitavi ad affacciarmi fuori

Sghembi su un albero senza più una forma
alcuni pioli ed una bestiolina lenta
che li scalava piano ed uno ad uno

Ricordo l'emozione che ho ascoltato
insinuarsi in vena e nei miei liquidi

Dopo la furia del ciclone nero

ero passato da una scala a chiocciola

ad una chioccolina su una scala
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Deliziosamente surreale. Piaciuta.

il 11/07/2009 alle 09:38
dck

Mille surreali grazie!!!!

il 11/07/2009 alle 10:35

la forza del reale trafusa nel fantastico o viceversa ,sono in bilico ma mi piace ,bravooooooooo ,ciao cate

il 11/07/2009 alle 12:26
dck

In verità, in verità le dico, l'ispirazione mi è venuta leggendo le gesta di Lisbeth Salander nel secondo di Stieg Larsson.
La protagonista femminile rimane come sempre Lei ma sul finale hai perfettamente ragione!!!

Le dirò: stasera mi ti bevo sulla spiaggia.
dCKKkkkkkkkkkkcDDDD

il 12/07/2009 alle 12:47
dck

Viceversa, anche perchè mi piace 'sta parola!!!
Salutizzzzzimi

il 12/07/2009 alle 12:48