Quante illusioni,
come perdura un attimo intinto d'estro.
Come maestra, l'insicurezza
mi istruisce e mi accompagna
senza schemi, nessun verbo.
Un battito d'ali e non sono più qui.
Le mie membra ricche ancor più di me
isolate dal cielo senza conoscere vento.
Assopito il pensiero senza fuga,
sbatte tra le agoniche rocce
che di mare disperde il suo sapore.
Non mi nutro e senza disegni scampo,
viaggio nel parallelo di nuove presenze
come quando l'antitesi incontra la luce.
Rimango fermo, ascolto il mio silenzio.