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Pubblicata il 05/07/2009

Sei pallida per la stanchezza
d' arrampicarti in cielo e guardare sulla terra. (Shelley)



In bilico tra la vita e il sogno

Che ti seduce d’azzurro

Che scalza ti fa percorrere savane

Che ti fa camminare su merletti d’onde.



Zavorra di giorni ti tarpa le ali

L’emiciclo delle tue braccia

stringono carezze abortite



Sei pallida per la stanchezza
d' arrampicarti in cielo e guardare sulla terra.



Vendemmie di sorrisi

celano insidie nei filari delle ore

la spina è nel fianco,

e il taglio della cesoia arrossa il viso.



Il dolore della sua assenza

ha sapore di aceto e fiele

ad umettare le sitibonde tue labbra

che ardiscono nel sogno

suggere latte da nuvole di panna.



Stanze di cielo abitasti nei giorni del delirio

ma la tua residenza è tra l’umano sentire,

cuore mio!

Ti accarezzo pietosa e ti scruto in volto:

sei pallido per la stanchezza,
d' arrampicarti in cielo e guardare sulla matrigna terra.



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dondola tra il bello e il profondo

il 06/07/2009 alle 08:24

Su alcuni generi poetici sei unica, come in questo. Ciao, Fabio.

il 06/07/2009 alle 22:21