PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/06/2009
Nelle sere d’inverno,
le case bianche e giallo ocra,
vestite a nuovo, per celare le intime ferite
vibrate dalla terra,
rinascono alla luce delle bronzee pastorali
che nelle strade lucide di pioggia
si specchiano altere.
I platani in filari,
centenari custodi dell’ombra
nell’arsura dell’estate,
tracciano sinuose architetture
sempre nuove, eppure antiche.
Le corse tra i campi maturi e l’odore di nocciole,
le arrampicate affannose sui monti
pigramente sdraiati, che ti fanno da collana.
L’aria pregna di ricordi e di risate
tra le addormentate vie del centro
quando , padroni della notte, s’attendeva
il chiarore del nuovo giorno
che avanzava indolente
tra gocce di rugiada e profumo di fiori
schiusi al bacio dell’aurora.
Tutto di te ritrovo con gli occhi della mente,
tra una stretta al cuore
e la dolente presenza dell’assenza,
quanto t’amo
e quanto mi sei cara, città mia!
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bei versi a descrivere una città che è anche luogo dell'anima
ciao
lilli

il 27/06/2009 alle 18:55

bellissima, anche se pecca di troppa semplicità nel finale. bellissima

il 27/06/2009 alle 22:44

ciao anonimo, grazie per il tuo commento ai miei versi , e per essere quasi sempre presente qui :)

il 29/06/2009 alle 11:41

grazie per il tuo apprezzamento. ho scritto questa poesia sull'onda della nostalgia, quando ho dovuto stare lontana dalla mia città e dalla mia casa per 12 lunghi mesi... e hai ragione essa rappresenta per me un luogo dell'anima....
ciao
eli

il 29/06/2009 alle 11:43

grazie papero per il tuo commento :) si, hai ragione.. nel copiare la poesia ho saltato distrattamente due versi... è un pò monca... quando me ne sono accorta era troppo tardi! avrei potuto correggerla, ma leggo che è una procedura piuttosto lunga ed elaborata.....oramai è andata così...:)
ciao
a rileegerti

il 29/06/2009 alle 11:47

ti ringrazio, moreno, per il tuo commento ai miei versi.
a rileggerti, ciao
eli

il 30/06/2009 alle 11:53