PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 13/06/2009
Ruvida faccia che spii dalla finestra
le mie notti d'equilibrista, mondo di ombre
e di luminose prigioni a poco prezzo,
di sbarre infinite a contenere infinite angosce,
ruggisci nel silenzio mentre sali le scale
d'un inferno incessante d'acqua che cade,
questa notte in cui insonne io ascolto il tuo fruscio maledetto
cullare in un sospiro di veleno la smania
di chi non dorme.
Cozzano le tenebre infuriate sulla tua dura pietra,
il sole lontano ha offerto il suo sacrificio
ad una notte cieca assassina di stelle;
beve il poeta il pianto disperato
della madre impazzita, illumina il suo foglio d'orfano
il lampo dalle lunghe dita.
Il vento insano sconvolge il letto della puttana
e la mente sbiadita dell'omicida;
le tue vite cercano riparo in un sonno tremante
o in un'illusione di salute dentro manicomi,
ricordando nascite che un destino incompetente
non abituò a un'esistenza di pioggia.
In mezzo alla gente sottratta alla pace
stanotte il lamento del tempo celebra uragani.
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