Vi racconterò di una vasca di pegni mai riscattati,
di boccali lucidi e pieni sorseggiati con gusto,
della signora Vanità che fittizzia si spargeva nel teatro dei miei giorni,
che fu soltanto maschera di pavide esibizioni,
e della REGINA Vanità che marchia la mia pelle in modo sottile, che fece e tutt'ora fa
da gobbo ad ogni mia prima nello spettacolo chiamato vita.
...e la racconterò,perchè priva delle sbarre grigie dei fogli non so stare...
E' la prigione più dolce; il trampolino giusto da cui insegnare a volare!

"Erano lucciole, a disegnare speranze, come ornamenti di un albero natalizio..
era nel cuore del bosco, ed era notte.
Notte temuta,
silenzi come scudi inefficaci; poichè l'ultima lucciola morì schiacciata dal peso della sua bocca...
Eravamo brividi privi di nome
calcare sulle roccie del passato mansuetamente radicati.
Amico Tempo tu e la tua compagna Pigrizia che ogni incubo rendete familiare,
ed ogni rivolo di sangue utile a mascherare i visi pallidi e paonazzi per il mancato respiro."

L'Angelo si recise le ali per sentirsi mortale anche solo per un istante.
Come due mosche sotto lo stesso bicchiere, noi:
Dilazioni sempre più aride di complicità.
Ed io cos'ero? e cosa sono?
Morbida trincea decorata da cocci e orticha,
che mi chiedo di che razza sono, perchè di che razza voglio essere non ho abbastanza superbia per farlo.

Questa è la bambola Wudù del mondo,
un Dio che rigira gli spilli all'altezza del ventre.
E' lo sguardo che annega sul fondo di un pensiero...
e sono perle d'Africa sul filo del ricordo che accumulo per farne collana,
gioiello che veste il mio collo, che pesante mi curva.
Cuore alchemico che il piombo muta in oro, batti più forte!
.....e la strega intonò il suo canto,consapevole che alla magia non bastano le buone intenzioni,
ma che necessita della giusta intonazione, il giusto timbro,
e della fottuta fortuna di avere la Luna dalla sua...!
.....perchè priva di sbarre grigie non so stare...
è la prigione più dolce, il trampolino giusto da cui insegnare a volare...!