PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/06/2009
Come sulle labbra
il fragore velluto del cognac

luce che tenta il giorno
dalla porta stretta del tempo
sospeso nel SOLb
al ritmo di marcia un-duè

un levitare MI-FA
sulla corda tesa d’acciaio
della corsa obliqua nel
duro mestiere del fai-da-te

serve estro e invenzione
per la danza attraverso l’orizzonte
al confine tra cenere e fuoco
ove lacera anche la pelle di qualità.

2009
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Il tuo ritorno poetico su PH dopo anni per me è molto positivo. Grazie.

il 03/06/2009 alle 10:40

Singolare l'intreccio di note musicali tra danza e fai da te in questi versi estrosi e di piacevole lettura.
Ciao
H

il 03/06/2009 alle 11:58

Ne sono contento. Ti ringrazio e ti saluto con simpatia.
Max

il 03/06/2009 alle 12:04

Sì, un po' stravagante. Si scrive spesso sotto l'effetto di varie sollecitazioni e di strane associazioni di idee, pulsioni, sentimenti.
Mi piace comunque allargare gli orizzonti e spaziare come posso nell'uso della parola.
Qui convive ironia e sacrosanta (per me) verità sulla quotidianità che al mattino ci attende, a volte come una subdola tagliola :-)
Ciao a te.
Max

il 03/06/2009 alle 12:18

pittore pregiato di versi, con l'anima del musicista che ben conosco! :-)
un abbraccio
Axel

il 03/06/2009 alle 14:44

La danza del musicista autodidatta direi, nel quotidiano districarsi e con un po' di sana autoironia :-)
Un caro abbraccio Axel.
Max

il 03/06/2009 alle 16:05