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Pubblicata il 25/05/2009
Nulla so e nulla debbo sapere,
lucciole nell'aria metallo,
formiche in fila militare,
è notte e bivacca la mente
per strade nutrite di polvere spessa,
sulle mura ombre lunghe,
odore di terra calpestata,
di passi condotti lontano,
lontani da giunger certezza,
brevi pause, tratti di silenzio,
la presenza di me rinchiusa in me,
in rifugio prigioniero il danno
e la perenne cicatrice, guscio vuoto
è il momento d'alzar la testa,
nudo sommerso d'abisso,
assieme entrammo nella tempesta
e li riconoscemmo gli amici,
li ritrovammo tutti i compagni,
acque santissime divenute rugiada,
gocce che sapevano traboccare un mare.
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