Che triste storia la ricerca d’amore,
calpestando parole e corpi e canzoni.
Inventando battute ad effetto, guardando la luna,
incompresi nel vento di desideri lontani, ricercando
un odore che si dissolve e consuma.
Nostalgie nel ricordo e sapori immaginati,
discordie dell’anima e lamenti compatiti.
Incomprensioni del dolore.
Che triste storia la ricerca d’amore,
quei corpi frugati e mai conosciuti.
Poi urla e rimpianti e lotte e baci,
lanciando il pensiero lontano,
ritrovare il calore di un silenzio nel buio,
il tepore del cuore che batte tranquillo
e un riposo desiderato che arriva quando non lo vuoi,
tempo di nuvole scure che non ti fanno vedere.
Che triste storia la ricerca d’amore,
non sono figli e colori o raggi di sole.
E’ il tempo che stravolge e non ti fa capire,
il silenzio del cuore che al dolore sussulta.
Amici che pensano e ti guardano morire,
senza capire il senso, ti chiamano follia.
La tua è un’immagine senza volto,
una figura di spalle che si allontana e va via,
non può ascoltare un grido che non vuole uscire,
in questo vomitar parole in un pomeriggio di sole.